martedì 20 maggio 2014

Lettera da parte di papà

Oggi volevo approfittare di questo piccolo spazio per scrivere una lettera alla mia Morgana...
e per dirle che LA AMO TANTO!!!

Cara Morgana,
sono papà, il tuo papone.
Ti scrivo perché volevo dirti delle cose.
Ormai sono quasi due anni che sei entrata nella mia (anzi nella nostra) vita, e tante cose sono cambiate da allora.
Ricordo ancora quel giorno...quella mattina...una telefonata di mamma che era lì con te...o meglio, tu eri con lei, dentro di lei...io lontano...ma vicinissimo. Proprio la sera prima mamma mi aveva detto che aveva dei dolorini, ma non sembravano molto forti...e poi la mattina mi chiama e mi dice: “ Amo', sto entrando in sala parto”.
Che confusione...che emozione...che paura...che cosa meravigliosamente strana stava succedendo dentro di me.
Avrei tanto voluto essere lì con voi, ma tu avevi deciso di nascere qualche giorno prima del previsto...avevi già voglia di conoscere il mondo...sei nata già curiosa...curiosa come papà...le emozioni che sentivo erano grandi quanto l'universo...mi sentivo confuso...emozionato...poi un'altra telefonata...tutto era andato bene...tutto era a posto...poi ti hanno tenuta in osservazione per un ittero, nulla di grave, ma non potevo vederti se non nelle fotine che mi avevano mandato nonno e mamma.
Poi, dopo qualche giorno, mamma mi chiama e mi dice di collegarmi via Skype per salutarmi prima di andare all'ospedale per poterti far mangiare...e invece eri là, in braccio a mamma, piccola come un cucciolo, bella come la mamma. Vederti mi ha svegliato da un sogno portandomi in un altro sogno...la vita reale.
Da quel momento tutto è cambiato.
Io sono dovuto diventare grande, mamma pure.
Ci avevano accennato a come sarebbe stato diventare genitori, ma non ci avevano fatto capire tutto.
Ci avevano parlato di pannolini, di cacche, di dolori al pancino, di problemi, di cambiamenti, di sonno perso...e tutto finiva con un “ne vale la pena”...ricordo ancora quando Domenico mi disse: “Quando torni a casa e vedi il suo faccino che ti sorride ti rendi conto di cosa conta e cosa non conta nella vita...” (questo era il senso...non le parole! La mia memoria non è poi così eccelsa)
Avevano accennato. Avevano fatto intendere. Avevano forse cercato di spiegare come sarebbe stato, ma la realtà era una, e una sola. Non è possibile capire cosa significa avere un figlio se un figlio non ce l'hai. Non vale aver avuto un nipote, non vale aver ascoltato cose da amici, non vale aver letto un libro, non vale aver avuto un bimbo fra le braccia, non vale aver fatto il babysitter...non vale nulla. Per capire cosa significa essere un papà (o una mamma) bisogna esserlo, bisogna diventarlo...
bisogna guardare una figlia negli occhi che piange senza un motivo apparente senza riuscire a farle passare il dolore, con una febbre che non sembra avere un motivo valido di esserci e avere sonno alle 4 del mattino, per più notti di seguito...
bisogna alzarsi la mattina, portare la bimba al nido e rendersi conto che è la festa del patrono e tu, stonato da tanti impegni, cadi dalle nuvole, e ti incarti come un mazzo di carte da poker in mano ad un prestigiatore...
bisogna cadere dal letto e rischiare di romperti la testa sul comodino dal sonno...
bisogna stare a casa perchè tua figlia ha problemi intestinali...
bisogna NON andare al cinema come ci andavi “prima”...
bisogna provare a svegliarla la mattina quando si è in ritardo e vederla rotolarsi nel sonno senza aver nessuna voglia di alzarsi e mantenere la calma altrimenti “è peggio”...
bisogna cambiarle il pannolino, vestirla bella bella, darle il latte, e, mentre ti prepari per portarla al nido, in perfetto orario, lei fa un colpo di tosse e butta tuuutto il latte che ha bevuto ovunque, in qualsiasi luogo...
bisogna aver voglia di dormire e non poterlo fare...
bisogna cadere dalle scale e pensare, mentre ti stai facendo male, pazienza, basta che non ho Morgana in braccio...poi il dolore passerà...
bisogna essere genitori per poterlo capire...
ma...
bisogna anche avere una bimba in braccio che da un momento all'altro, in piena notte, smette di piangere e si addormenta con la bocca aperta e il ciuccio che le cade, e pensare che l'importante è soltanto che ora stia dormendo felice e che non le faccia male più nulla...poi, per il tuo sonno, pazienza...passerà...
bisogna sentirsi stringere il collo mentre la si porta a nanna la sera...
bisogna sentire le sue labbra sulla tua bocca mentre ti da un bacio sbilenco e sbavato...
bisogna ascoltare le parole “papà”... “papone”... “amo...e”... “azzie” …
bisogna guardarla mentre cammina, la tua cucciolina...mentre cade e si rialza con un bel sorriso...
bisogna vederla mentre corre da te perchè vuole un bacio sulla bua...
bisogna osservarla appena finito il suo pranzetto, con il cucchiaio in mano, tutto sporca, che ti sorride con quei 12 dentini sparpagliati in bocca e ti dice “anco...a”...
bisogna essere soli in 3, e sentirsi stanchi insieme, ed essere felici di esserlo...
bisogna stendersi sul divano e sentire 13 e passa chili di bimba che ti salta sulla pancia come una diavoletta, farsi male, ma non riuscire a non ridere dal dolore e dal suo visino soddisfatto e sorridente...
bisogna essere genitori.
Io lo sono...forse non sono bravissimo a farlo, ma ci provo.
Sto imparando, sbaglio, risbaglio, e ti chiedo scusa...ti chiedo scusa per tutti gli errori che ho fatto, e soprattutto per quelli che ancora non ho fatto.
Ti prometto che cercherò di farli nel miglior modo possibile :-P
Grazie a te ho capito molte cose...sono cresciuto...ho anche un po' di capelli e barba bianchi ora...tutta saggezza e fascino diciamo...

Grazie a te ho imparato a prendermi delle VERE responsabilità...
Grazie a te ho visto cose “che voi umani non potete nemmeno immaginare”...cacche apparire dal nulla...odori levarsi da pannolini pieni “di colori”...febbri arrivare e sparire nell'arco di un nonnulla...nasi che colano per settimane, poi smettono, e poi riprendono di nuovo...
Grazie a te ho capito che tu e mamma siete la mia vita, la mia famiglia, la mia gioia...
Grazie a te ho capito che non sarò mai solo...
Grazie a te ho capito che la mia salute è importante, ma sempre meno della tua...
Grazie a te ho capito...quante cose ho capito...
Volevo dirti grazie, grazie di aver deciso di nascere nella nostra piccola famiglia, grazie di aver deciso di amarci come solo una figlia può amare un genitore, grazie dei tuoi sorrisi, del tuo modo di voler fare tutto da sola che ci complica le cose, grazie di tutto, di come sei, di come eri, e di come diventerai...
poi, se proprio decidi di farti cambiare il pannolino senza dover sempre complicare le cose, prendendo tutto quello che ti capita fra le mani, cercando sempre la “kueua (=la crema)” da spalmarti ovunque, senza inarcare la schiena e cercare di rotolarti, mica ci resto male...

Tante cose hai imparato in questi quasi due anni...infinite cose hai imparato.
Ogni giorno una cosa nuova...a volte penso a come deve essere difficile non saper fare nulla...dover imparare tutto come stai facendo tu giorno dopo giorno, e capisco come mai la sera sei stanca, a volte nervosa, altre eccitata...e capisco che è giusto che io sia lì al tuo fianco ad aiutarti, ad insegnarti, a sostenerti, a giocare con te, ma non a sostituirmi a te...non a fare le cose al posto tuo...e questo mi aiuta anche nel mio lavoro...mi hai insegnato che ognuno ha i suoi tempi e che è giusto attendere...ti guardo e penso che anche io ero come te...piccolo, indifeso, e pure bello :-)
Vorrei poter rallentare il tempo per passarne di più con te, dedicartene di più, aver sempre voglia di giocare con te...
Vorrei non essere stanco come lo sono a volte...
Vorrei non essere nervoso perchè so che tu te ne accorgi e poi lo diventi anche tu...
Vorrei essere un buon padre, ma so che non riuscirò mai ad esserlo come vorrei...
Vorrei poterti dare tutto quello di cui hai bisogno, ma a volte ho paura di non esserne in grado...
Vorrei solo una cosa, che tu fosse felice oggi, domani, per sempre...
E vorrei darti tanti baci...farti tante coccole...e insegnarti a diventare grande come tuo nonno e tua nonna hanno fatto con me...
Spero solo di riuscire a farlo nel migliore dei modi insieme a tua mamma, alla mia principessa, alla mia donna, a mia moglie, alla mia migliore amica...
Ora ti lascio e spero tanto, un giorno, di riuscire a scrivere cose che abbiano un senso, e non come questa lettera dettata dal cuore e dall'istinto...senza una testa e una coda...senza un inizio e una fine...sperando che un giorno, non so, quando diventerai grande, tu possa leggerla e possa capire un pochino cosa provavo quando eri piccola, e come io e tua mamma ti amavamo.
Ora vai, gioca, conosci il mondo, impara cosa, disegna, parla, mangia, corri, salta, fai quello che ami...VIVI!e ricordati...
quando sarai un po' più grande e...
deciderai di disegnare “un elefante nel corpo di un boa”...


io farò di tutto per non vederci “un cappello”...e quando parlerai con gli altri “adulti”, ricordati che “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta” (cit. Il piccolo principe)...tu non farlo, non stancarti, continua a spiegare loro che non è un cappello, e, quando vorrai, se vorrai...io ti disegnerò una pecora proprio come piace a te...


TI AMO GNARFETTA DI PAPA'!